/

COPPA EUROPA – NERCILLAC (FRANCIA) 24/25/26 FEBBRAIO 2023

Tre giornate all’insegna della cinofilia, della sportività e dell’amicizia, se volessimo descrivere con estrema sintesi l’edizione 2023 della Coppa Europa su lepre per Beagle, Beagle-Harrier e Harrier svoltasi nella regione dell’Aquitania e, con precisione, nei territori limitrofi alla cittadina di Cognac.

La zona è essenzialmente pianeggiante con qualche lieve altura, campi incolti si alternano a moltissime vigne e a piccoli boschetti, buona la presenza di lepri come quella di caprioli. Il clima è fortemente influenzato dalla vicinanza all’Oceano Atlantico, tramite il Golfo di Biscaglia, che dista circa un’ottantina di chilometri. E’ quindi piuttosto facile imbattersi in giornate che iniziano col sole e rapidamente divengono nuvolose e, soprattutto, ventose.

La Coppa Europa è iniziata sotto la pioggia, in campi letteralmente allagati, venerdì 24 febbraio con 4 turni, due alla mattina e due al pomeriggio, che hanno visto gareggiare nell’ordine il Sig. Schiroli con i Beagle-Harrier, il Sig. Courret con i Beagle-Harrier, il Sig, Laidet con i Beagle e i Sigg. Geroldi Bignamini con i Beagle.

Il metodo di giudizio adottato dai giudici, due francesi (Sigg. Journet e Sechet) e due italiani (Sigg. Taraschi e Boiocchi), è stato quello francese: nell’ora e mezza di turno viene considerato il tempo in cui i cani lavorano bene. Cosa significa, in quei territori, lavorare bene? Trovare una lepre (operazione non difficile) e tenere la seguita il più possibile. Le difficoltà sono date soprattutto dalla presenza di più lepri, che possono far dividere la muta, e dalla presenza dei caprioli, senza escludere i repentini mutamenti del meteo. Per quanto concerne il primo aspetto, nel metodo di conduzione alla francese, che vede il canettiere come parte integrante della muta, l’essere umano ha un’importanza fondamentale: se ha fiato e corre con i cani può accorgersi di eventuali deviazioni e radunare, incitando e chiamando, rapidamente il gruppo verso una stessa direzione. Non a caso, tra i premi assegnati c’era anche quello per la migliore conduzione, andato ad un giovane ed atletico canettiere di una muta di Beagle (la seconda classificata).

Nella giornata di sabato 24, senza pioggia, ma con un tempo piuttosto ballerino, hanno partecipato, nell’ordine, il Sig. Formoso dalla Spagna con i Beagle, il Sig. Del Santo con gli Harrier, il Sig. Tuffal con i Beagle-Harrier e i Sigg. Clerici e Cauzzi con i Beagle, chiudendo i lavori quasi col buio.

La sera del sabato c’è stata la cena di gala con l’esibizione dei corni della Grande Venerie e la presenza del Presidente del Club francese Sig. Jacques Menut, seguita da una pesca di beneficenza. Sia i pranzi che le cene sono sempre stati molto partecipati, anche grazie alla presenza dei numerosi accompagnatori e addetti alla sicurezza (coloro che posizionavano i cartelli di avviso per gli automobilisti e bloccavano il traffico non appena una muta si avvicinava ad una strada asfaltata), in un clima di allegria e condivisione.

Domenica 25, ultimo giorno, un cielo limpidissimo e un vento gelido a forti raffiche ci ha dato il buongiorno. Le ultime due sciolte sono state dei Sigg. Ferrari con i Beagle-Harrier e del Sig. Valentin con i Beagle. 

Dopo pranzo le premiazioni ci hanno tenuti un po’ col fiato sospeso per il terzo e il quarto posto, poiché i giudici non avevano lasciato trapelare nessuna informazione. La classifica finale è la seguente:

  1. Tuffal Gerard, Beagle-Harrier (FR)
  2. Valentin Raphael, Beagle (FR)
  3. Laidet Jean-Michel, Beagle (FR)
  4. Fratelli Clerici- Cauzzi, Beagle (IT)
  5. Courret Frederic, Beagle-Harrier (FR)
  6. J. Formoso Raposo, Beagle (SP)
  7. Schiroli, Beagle Harrier (IT)
  8. Bignamini-Geroldi, Beagle (IT)
  9. Del Santo Olivier, Harrier (FR)
  10. Ferrari, Beagle-Harrier (IT)

Vanno fatti i complimenti ai vincitori, le cui mute hanno veramente fatto seguite spettacolari, ma anche a tutti gli altri partecipanti, uomini e segugi, che con grande sportività e passione si sono messi in gioco.  

Un ringraziamento speciale a Valentina Calderoni per l’articolo.